Cyber SecurityArriva Stranger Things 5
e Netflix va…sottosopra!
Perché migliaia di utenti hanno visto errori allo stesso momento e cosa imparano product manager e devops da questo episodio.
Immagina di essere lì, il 26 Novembre negli Stati Uniti, alle 2:00 del 27 in Italia, attendi da 3 anni questo momento, hai nel corpo un tasso di caffeina che neanche tutto il raccolto della Colombia può contenere, tra 4 ore suonerà la sveglia per andare al lavoro ma hai lo scotch incollato per tenere su le palpebre, arriva l’ora X e Netflix che fa? Va nel sottosopra!
Il drop degli episodi della quinta stagione di Stranger Things ha mandato in tilt, infatti, una fetta significativa di utenti ma solo per qualche minuto: Downdetector ha segnalato picchi a 14.000 errori negli USA prima che si tornasse alla normalità, e Netflix ha spiegato che il problema era concentrato sui dispositivi TV, non era colpa di Vecna ed è rientrato entro cinque minuti.
Gli errori segnalati sono stati di diversa natura, loop di login, schermate d’errore tipo NSEZ-403 oppure buffering/timeout subito dopo aver premuto Play. Questi sintomi, che sono molto comuni con un lancio globale simile, sono coerenti con un sovraccarico dei servizi di controllo (auth/entitlement/manifest) o con un’ondata di cache misses sulla CDN che ha forzato i client a fallire rapidamente.
Ma questa cosa, sebbene sia durata davvero pochissimo, si sarebbe potuta evitare?
Non si evita del tutto un problema tecnico ma si può certamente ridurre il rischio, con una serie di best practices:
• Bilanciare l’esperienza dell’utente e la stabilità: prevedere percorsi UX di fallback (ad esempio “stiamo lavorando per te, riprova fra X secondi”) e metriche UX real-time per intercettare degradazioni prima che diventino crisi.
• Simulare scenari reali: non basta un test di carico lineare, simulare milioni di client eterogenei che si riconnettono in 30–60 secondi può aiutare ad avere casi d’uso più verticali in modo da prepararsi ad affrontarli nel migliore dei modi.
• Coordinare release e marketing: sincronizzare il rollout con l’infrastruttura (gradual release), così da serializzare la domanda invece di concentrare tutto su un singolo timestamp.
Cosa fa Netflix per tornare nel… mondo reale?
Netflix separa control plane (backend microservices) dal data plane (Open Connect CDN). Anche con la CDN pronta, se milioni di client generano cache misses simultanei, l’origin (o mid-tier) può essere stressato. Netflix ha pubblicato guide e approfondimenti sull’Open Connect e sulle tecniche per classificare i cache misses ed evitarli.
L’opinione di Digiup
Per le piattaforme digitali con eventi promozionali e rilasci su scala globale come è stato questo di Stranger Things 5, la combinazione vincente è: pre-seed + staged rollout + throttling intelligente + UX di fallback. Queste mosse riducono in modo significativo le probabilità di crash e impatto percepito dall’utente, dal canto nostro, in questi casi, siamo sempre contenti che non sia accaduto a noi. Scherzi a parte, come abbiamo già detto, non si può eliminare del tutto la probabilità di un problema tecnico, il fatto che Netflix sia stata in grado di far rientrare il problema in pochi minuti la dice lunga sulla gestione ottimale del servizio che i suoi più di 300 milioni di abbonati acquistano periodicamente. Chiarito ciò, voi avete guardato le prime puntate…?
Contattaci, saremo molto felici di conoscerti.
